Riforma degli incentivi alle Pmi

<p style="text-align: justify;">Con l&rsquo;adozione del Decreto Legge 83/2012 che disciplina le modalit&agrave; di intervento del nuovo&nbsp;Fondo per la Crescita Sostenibile, diviene operativa la&nbsp;riforma degli incentivi alle imprese.</p>
<p style="text-align: justify;">Il Fondo avr&agrave; una dotazione iniziale di 600 milioni di euro, cui si aggiungeranno contributi concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Le risorse saranno con-cesse in forma di finanzia-menti agevolati e, entro certi limiti, attraverso contri-buti, concessioni di garanzie, partecipazione al capitale di rischio e bonus fiscali. La pubblicazione dei primi bandi &egrave; prevista nei prossimi mesi.</p>
<p style="text-align: justify;">I finanziamenti sono concentrati su tre settori strategici: internazionalizzazione&nbsp;delle imprese; ricerca, sviluppo e innovazione; rafforzamento della struttura produttiva.</p>
<p style="text-align: justify;">L&rsquo;<strong>asse internazionalizzazione</strong> sosterr&agrave; i programmi di franchising delle imprese e lo sviluppo di piattaforme e-commerce, promuovendo&nbsp;la diffusione e la tutela del Made in Italy nei mercati esteri, la partecipazione a fiere e a gare internazionali&nbsp;e, in genere, l&rsquo;introduzione di nuovi modelli distributivi sui mercati esteri.</p>
<p style="text-align: justify;">Per sfruttare le potenzialit&agrave; di sviluppo delle Pmi italiane e favorirne lo sbocco nei mercati esteri, il principale obiettivo delle politiche per l&rsquo;internazionalizzazione &egrave; quello di superare le difficolt&agrave; dovute ai limiti dimensionali ed alla frammentazione del tessuto imprenditoriale. Una possibile &nbsp;soluzione &egrave; la definizione di una strategia nazionale per la promozione della cultura delle alleanze e per la costituzione di consorzi di imprese su base territoriale e di settore. Nell&rsquo;ambito dei consorzi per l&rsquo;internazionalizzazione, le imprese gi&agrave; operanti nei mercati esteri potrebbero condividere le proprie conoscenze e le best practices, agevolando la crescita delle imprese che sono in procinto di affacciarsi sui mercati esteri e beneficiando degli effetti positivi derivanti dall&rsquo;aggregazione fra imprese diverse.</p>
<p style="text-align: justify;">Grazie anche al contributo degli enti e delle associazioni a sostegno del commercio estero, che metterebbero a disposizione il proprio bagaglio di competenze e la fitta rete di relazioni internazionali gi&agrave; avviate, le Pmi possono superare uno dei principali ostacoli incontrati nelle prime fasi del processo di internazionalizzazione, ossia il reperimento di informazioni approfondite e aggiornate, che spesso hanno un costo eccessivo per gli imprenditori.&nbsp;</p>