Salute: il Marocco deve affrontare un deficit di 47.000 medici nel 2023


La Corte dei conti, nel 2021, ha fortemente raccomandato la creazione di un sistema di allerta preventivo per la riduzione e la gestione dei rischi nel settore sanitario. Tale sistema deve essere efficiente, istituzionalizzato, permanente e dotato degli strumenti e dei meccanismi necessari.

 

Nella sua relazione la Corte dei conti ha sottolineato che l’attuazione di questo sistema deve essere improntata al coinvolgimento effettivo e continuo di tutti gli attori del settore sanitario e al coordinamento efficace. Il rapporto sottolinea il rafforzamento del sistema di monitoraggio sanitario e l'attuazione di periodiche esercitazioni di simulazione per questi tipi di rischi per la salute, tenendo conto delle priorità di ciascuna area territoriale.

Inoltre, alla luce dei notevoli sforzi compiuti a seguito della crisi sanitaria del Covid-19, si ritiene che l'attuale sistema di allerta precoce per la riduzione e la gestione dei rischi per la salute abbia mostrato una certa resilienza.

Il sistema sanitario deve affrontare sfide inerenti alla continuità dell'assistenza e dei programmi sanitari, al rafforzamento delle strutture di controllo delle frontiere e alla costituzione di scorte di farmaci, vaccini, reagenti e altri; al fine di garantire la sicurezza e la sovranità sanitaria di Paese.

Il monitoraggio della gestione delle risorse umane del Ministero della Salute ha rivelato che il numero del personale sanitario è complessivamente aumentato. Si è passati da 19.444 medici a livello nazionale nel 2011 a 25.575 medici nel 2020, di cui 11.953 lavorano nel settore pubblico e 13.622 nel settore privato. Anche il numero di infermieri e tecnici sanitari del settore pubblico è aumentato nello stesso periodo da 29.025 a 33.837. Tuttavia, secondo il rapporto, tale aumento non ha consentito una sufficiente copertura dei bisogni della popolazione e delle strutture sanitarie da 1,51 operatori sanitari ogni 1.000 abitanti nel 2011 a 1,64 nel 2020, contro 4,45 agenti ogni 1.000 abitanti secondo la definizione dell'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità.

La Corte stabilisce che tale situazione è dovuta alla disparità nella distribuzione territoriale del personale sanitario, che non si basa su criteri oggettivi per l'assegnazione delle risorse alle strutture sanitarie sulla base del loro quadro di riferimento.

Il rapporto rivela che la copertura della popolazione risente anche del deficit registrato nel numero di medici, infermieri e tecnici specializzati; stimando che tale deficit dovrebbe continuare a crescere. L'assenza di una vera strategia per la gestione delle risorse umane nel settore sanitario, unita all'assenza di un'efficace pianificazione basata sulla gestione prospettica dei posti di lavoro e delle competenze, non fanno che accentuare i grandi problemi che incidono su queste risorse.

Si è raccomandata l'adozione di misure efficaci, come la formazione e l'istituzione di un sistema di motivazione, per migliorare l'attrattiva del settore pubblico e rafforzare il corpo dei medici di medicina generale e per garantire lo sviluppo delle specialità prioritarie che corrispondono ai reali bisogni della popolazione.

Per quanto riguarda l'autorizzazione, il controllo, la fissazione e la revisione dei prezzi dei farmaci, la Corte dei conti raccomanda di garantire la completezza e il regolare aggiornamento del quadro normativo che disciplina il settore farmaceutico. La relazione rileva che i processi di autorizzazione, monitoraggio, fissazione e revisione dei prezzi dei farmaci presentano attualmente carenze significative in termini di completamento e aggiornamento dell'arsenale legale pertinente, nonché in termini di sviluppo e attuazione del quadro strategico.

Nonostante i piccoli miglioramenti osservati, questi processi non consentono ancora di garantire pienamente la disponibilità e la qualità dei farmaci, nonché la loro accessibilità economica per i cittadini attraverso l'adozione di prezzi che tengano conto del potere d'acquisto.

Per quanto riguarda il programma nazionale per la prevenzione e il controllo dell'ipertensione arteriosa, la Corte dei conti raccomanda d’istituire un quadro istituzionale adeguato per tale programma. Questo piano dovrebbe assicurare il buon funzionamento dei suoi organi di governo e il funzionamento della catena dell'assistenza, assicurando così un efficace coordinamento tra i suoi diversi livelli. Il rapporto individua tangibili progressi in termini di numeri di casi diagnosticati e curati che sono stati registrati, indicando, a tal fine, che l'indice dei casi di ipertensione curati a livello nazionale dai centri sanitari è quintuplicato tra il 2010 e il 2020, passando da 198.808 a 1.195.257 casi.

Tuttavia, il documento ritiene che questo programma richieda una maggiore supervisione in termini di esatta identificazione della popolazione target, obiettivi, organizzazione delle attività, risorse finanziarie assegnate e indicatori di monitoraggio.

In Marocco il processo assistenziale è ostacolato da difficoltà che si manifestano principalmente con la mancanza di attrezzature, l'insufficienza di farmaci e di personale medico e paramedico. Il rapporto chiede inoltre l'aggiornamento dei relativi protocolli terapeutici, l'istituzione delle risorse umane e delle attrezzature mediche necessarie e la fornitura regolare di farmaci. Consapevoli del fatto che il raggiungimento di una buona copertura della popolazione è possibile attraverso interventi a lungo termine.

Fonte: la Quotidienne