L’arte dei graffiti in Egitto: dai giorni della rivoluzione a oggi


 

 

Nel 2011, gli egiziani di ogni classe sociale, età e appartenenza religiosa si sono riversati nelle piazze principali per protestare contro il regime dell’ex Presidente Mubarak, organizzando una rivoluzione che ha ispirato altri Paesi della regione MENA. In tale occasione, la voce del popolo ha assunto diverse forme, tra cui l’espressione artistica dei murales, la cosiddetta street art, come spiega durante un’intervista condotta da MENASource Ammar Abo Bakr, artista egiziano affermatosi partecipando in prima battuta alla diffusione di messaggi e informazioni sui muri egiziani durante i giorni di protesta.

Prima della rivoluzione, Abo Bakr lavorava come tutor alla facoltà di Belle Arti dell’Università di Luxor e, con sue creazioni, era interessato soprattutto ad esprimere la cultura e l’arte popolare del Sud dell’Egitto. A gennaio del 2011, quando ha realizzato i suoi primi graffiti tramite l’utilizzo di semplici stencil, non si considerava un artista e lo stesso valeva per i suoi compagni. Con il passare del tempo e l’evolvere delle proteste, ha maturato una maggiore coscienza sul significato di “spazio pubblico”, inteso come prezioso mezzo di espressione personale, e si è cimentato nella pittura di veri e propri murales.

In particolare, Abo Bakr ricorda come i molti adolescenti che si erano avvicinati alla street art nel periodo della rivoluzione, sono oggi diventati dei professionisti in questo ambito. Infatti, la maggior parte degli artisti di graffiti egiziani collabora in progetti pubblicitari e le loro competenze sono sempre più richieste per l’abbellimento di negozi e ristoranti della capitale.

Recentemente, una grande società ha proposto all’artista e al suo team di lavoro di dedicarsi alla decorazione di un palazzo di 12 piani per uno spot pubblicitario. “Un grande passo in avanti, se si considera la volontà dell’impresa di spendere una grande somma di denaro per la realizzazione di un murales che comparirà in tv per una manciata di secondi” commenta Abo Bakr e prosegue “Il fatto che la società abbia accettato di non includere nel murales il nome del brand, in modo da lasciare intatta l’opera e poterla ancora apprezzare una volta terminato il progetto pubblicitario, mostra che l’atteggiamento delle persone verso questo tipo di arte sta cambiando e che la cultura sta compiendo importanti progressi”.

Alla domanda sul perché la street art continua ad essere una forma espressiva ricca di significato, l’artista risponde che si deve alle sue caratteristiche: libera da qualsiasi regola e alla portata di tutti. La vera bellezza dei graffiti riguarda l’impossibilità di indirizzarli verso un pubblico specifico e, al tempo stesso, di anticipare una sua opinione a riguardo.

 

Fonte: atlanticcouncil.org