Internazionalizzazione: dagli Emirati Arabi Uniti grandi opportunità per le imprese italiane


Nel 2017 è stimato in 5,3 miliardi di euro l’ammontare del fatturato nazionale verso gli Emirati Arabi , che è il 17esimo mercato di destinazione per l’export italiano. I settori maggiormente interessati sono quelli della gioielleria (216 milioni), meccanico-strumentale (131 milioni) e medico-dentistico (64 milioni). Di rilievo pure i settori elettromeccanico ed agroalimentare (dati osservatorio SACE).

Per il 2020, ci si aspetta un incremento previsto fino a 6,2 miliardi. Questo grazie anche alle importanti novità che entreranno in vigore dal quarto trimestre 2018. “Finora e fino al terzo trimestre di quest’anno, al di fuori della free zone non è possibile costituire una società sul territorio EAU che non abbia almeno il 51% delle quote a capo di un socio emiratino” ha sottolineato  Igor Bortolozzo di Inter.Mark. “Da ottobre 2018 sarà possibile costituire società 100% di proprietà straniera anche al di fuori delle zone ad economia speciale. Ad oggi, comunque, già circa 600 aziende italiane sono operanti nel paese in diversi settori”.

E’ quanto emerso dal convegno sull’Internazionalizzazione promosso nei giorni scorsi da Inter.Mark Srl - società specializzata nel “Business to Business (B2B)” ovvero nei rapporti d’affari tra aziende - e Apindustria Venezia nel quale son state presentate ai numerosi presenti le analisi relative alle opportunità offerte dal mercato degli Emirati Arabi Uniti.

“L’economia di questo paese è una delle più stimolanti del pianeta, soprattutto nel settore delle importazioni”, dichiara Zanon di Apindustria Venezia: “Secondo i dati Istat, l’Italia si posiziona al settimo posto tra i Paesi fornitori e al terzo posto tra i partner europei. Inoltre, il territorio EAU è un vero e proprio hub finanziario. Dei 52 istituti bancari presenti in loco, ben 29 sono stranieri tra cui si contano gli italiani Intesa San Paolo, Ubi Banca, SACE, Unicredit, BNL Bnp Paribas. Indicativo questo dato: a 10,98 mld € ammontano gli investimenti esteri in EAU; di cui 1,33 mld € dall’Italia”.

Tra i relatori dell’evento  anche Bassel Bakdounes, ceo di Velvet Media, l’unica azienda italiana a far parte della rete Worldwide partners hosts global agency, network tra i più grandi al mondo di società specializzate in comunicazione e marketing, che fin dalla nascita, crede nell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. “Abbiamo avviato le pratiche per aprire la nostra terza filiale all’estero”, rivela Bassel Bakdounes. “Il mercato lì è in espansione, c’è una forte richiesta di creatività italiana”.