Cinema, film giordano-palestinese punta all'Oscar


 

Sta raccogliendo successo di pubblico in Medio Oriente e premi internazionali un film giordano-palestinese, '3.000 notti', che narra la storia di una giovane madre palestinese incarcerata in una prigione israeliana. La pellicola, del regista palestinese Mai Masri, è stata girata in una prigione di Amman e sarà candidata della Giordania agli Oscar per il miglior film in lingua straniera. Il film, una coproduzione di Giordania, Palestina, Francia, Emirati arabi uniti, Libano e Qatar, ha vinto recentemente il premio 'Film Engagé' al Festival di Mauret in Francia, dopo essere stato presentato per la prima volta al Festival internazionale di Toronto.

La pellicola, ispirata a una storia vera, racconta le vicende di una insegnante palestinese ingiustamente incarcerata che partorisce in prigione e lotta per crescere il figlio in detenzione. Masri ha realizzato in passato diversi documentari che hanno vinto una sessantina di riconoscimenti internazionali, tra cui il premio 'Luchino Visconti' in Italia nel 2003.